A pochi chilometri da Foligno si trova uno dei borghi più suggestivi dell’Umbria. Non vi dovete però aspettare il “solito” castello arroccato sull’altura di un colle a guardia di una valle. Bensì un borgo, nel mezzo della valle del Menotre, nato letteralmente su sorgenti d’acqua purissima! Eh sì, è proprio così!
L’elemento naturale che contraddistingue Rasiglia è l’acqua. Acqua che nasce abbondante presso la principale sorgente di Capovena, alla quale se ne aggiungono altre di minor portata. Acqua che scorre copiosa nei numerosi canali e che in passato alimentava mulini, lanifici e centrali idroelettriche. E’ proprio questo stretto connubio fra natura ed attività umane che rende unico questo straordinario borgo.
Nella prima metà del ‘400 il vivace centro abitato si arricchisce di una importante struttura difensiva, voluta dai signori di Foligno: i Trinci. Di questo castello si vedono ancora oggi una torre e parte delle mura.
Passeggiare lungo le strette vie di Rasiglia, costantemente accompagnati dal rumore piacevole dell’acqua che scorre, vuol dire essere trasportati in una dimensione diversa, lontana. Ci si può invece solo immaginare quali fossero i rumori del passato: oltre all’acqua, i numerosi macchinari per tessere e lavorare la lana, azionati proprio dalla forza idrica, dovevano riempire il paese.
Ma ciò che oggi alleggerisce la nostalgia per un tempo ormai completamente superato, è apprezzare con quale passione alcuni abitanti del borgo si prendono cura di tutta questa preziosa eredità, restaurando, angolo dopo angolo, il loro paese natìo. Il Parco regionale di Colfiorito è compreso nel Comune di Foligno. Ha una superficie di 338 ettari.
Uno sterminato altopiano con al centro elementi di eccezionale valore: la palude omonima dichiarata patrimonio dell’umanità dalla Convenzione di Ramsar; il monte Orve ed il suo castelliere preistorico; le testimonianze archeologiche della città romana di Plestia. Il paesaggio intatto dei piani carsici e dei colli è quello, immutato della storia delle civiltà agricolo-pastorali dell’Appennino. Si segnalano emergenze faunistiche di elevato valore nazionale, come la presenza del Tarabuso nidificante ed un consistente dormitorio di rondini.
Il Parco di Colfiorito è compreso nel comparto dell’Appennino centro-occidentale, all’interno di un complesso di conche tettonico-carsiche pianeggianti e di grande estensione, compreso tra Umbria e Marche, denominato Altipiani di Colfiorito.
L’altipiano è composto da 7 conche che costituiscono il fondo di antichi bacini lacustri, prosciugatisi sia naturalmente che per opera dell’uomo.
La Palude di Colfiorito è l’entità più significativa: ha forma tondeggiante, superficie di circa ha 100 con fitta vegetazione acquatica. La Palude è stata dichiarata di interesse internazionale dalla convenzione di Ramsar per le caratteristiche della sua torbiera, per la ricchezza di specie vegetali e quale habitat eccellente per l’avifauna.
Il sistema dei piani è racchiuso dalle dorsali calcaree, scandito da sistemi collinari e gli Altipiani di Colfiorito segnano un grande cambiamento del paesaggio che, da scosceso ed aspro, diviene dolce e ondulato. Intorno ai piani carsici, in cima ai colli, sono i “castellieri”, modello insediativo predominante dalla fine del X secolo a.C. fino alla conquista romana. Tra tutti i castellieri è compreso nel Parco quello di Monte Orve e, oltre all’abitato di Colfiorito, sono interni all’Area Naturale Protetta i resti dell’antica città di Plestia.
Il territorio degli altipiani è utilizzato, oltre che per le coltivazioni tradizionali dei cereali e dei foraggi, soprattutto per quelle delle lenticchie e delle patate rosse.
La popolazione dell’area di gravitazione diretta del Parco è di circa 5.000 abitanti. Ancora sul territorio gravitante sul Parco sono insediati caseifici che trasformano il latte localmente prodotto in formaggi e ricotta di alta qualità.
Il centro urbano di Colfiorito offre un buon livello di strutture ricreative e ricettive.
L’altopiano di Colfiorito offre molteplici possibilità di svolgere attività all’aria aperta: l’educazione ambientale rivolta alle scuole (arricchita anche dal Museo Archeologico, che illustra con un dettagliato percorso cronologico e tematico l’antica civiltà dei Plestini), il turismo naturalistico con l’osservazione di fauna selvatica nonché escursioni guidate di un giorno!
Per una visita guidata a Rasiglia e all’altopiano di Colfiorito o preventivi per servizi di Guida Turistica a Rasiglia e all’altopiano di Colfiorito, scriveteci su: info@umbriaguides.it
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