L’agiografia ufficiale di San Francesco è stata scritta da San Bonaventura da Bagnoregio nel 1263.
Francesco nasce ad Assisi nel 1181, il padre, Pietro Bernardone, era un ricco mercante di stoffe, la madre, Pica Bourlemont, aveva origini francesi. Il vero nome di battesimo è in realtà Giovanni, cambiato in “Francesco” dal padre, in onore alla terra con la quale intratteneva importanti rapporti commerciali. Francesco avrebbe frequentato la scuola annessa alla chiesa di San Giovanni (un tempo sita presso l’attuale basilica di Santa Chiara).
Nel 1154 la guelfa Assisi si scrontra con la ghibellina Perugia, Francesco partecipa alla guerra ma è condotto prigioniero a Perugia. La detenzione ha termine dopo un anno, quando Pietro Bernardone paga un riscattato per la libertà del figlio.
Mosso dal desiderio di diventare cavaliere e prendere parte alle crociate, Francesco decide di recarsi in Puglia alla corte di Gualtiero di Brienne. Il suo viaggio termina però a Spoleto. Qui si ammala ed è costretto a tornare indietro. Una volta tornato a casa inizia la sua conversione. L’episodio più eclatante avviene nella chiesa di San Damiano. Il crocifisso conservato in quell’edificio infatti si rivolge a Francesco, esortandolo a “riparare” la casa di Dio. Questo dialogo spinge Francesco ad intraprendere il suo nuovo cammino secondo il Vangelo.
La Povertà diventa quindi uno dei principi fondamentali di Francesco.
A tal proposito l’episodio avvenuto a Foligno dà prova di ciò. Francesco, inviato in quella città dal padre a vendere stoffe, non solo avrebbe donato tutti gli incassi, ma avrebbe ceduto addirittura il suo cavallo, così da essere costretto a tornare a piedi ad Assisi.
Le “stravagenze” di Francesco inducono il padre a denunciarlo alle autorità cittadine. Francesco trova allora sostegno nel vescovo di Assisi.
Intorno al Poverello d’Assisi inizia a formarsi una comunità di fratelli, fra i primi ad offrirgli conforto e sostegno in questo iniziale difficile cammino di conversione è Federico Spadalonga. Infatti è a casa Spadalonga che Francesco viene accolto quando decide di recarsi a Gubbio.
Il primo momento in cui la comunità di Francesco prende ufficialmente corpo è il 1209. In quell’anno papa Innocenzo III riconosce – verbalmente – l’ordine Francescano. Si dovrà aspettare invece il 1223 per l’approvazione scritta della regola francescana da parte di papa Onorio III.
Durante gli ultimi anni della sua vita Francesco compone il Cantico della Creature (1224-26).
Altro momento cruciale dell’esistenza di Francesco avviene presso il monte della Verna. Qui vede un Serafino a sei ali, durante questa visione Francesco riceve le stimmate alle mani, al costato ed ai piedi.
Il Poverello d’Assisi muore il 3 ottobre 1226 ed è stato proclamato santo nel 1228.
Per coloro i quali vedono nel camminare su grandi distanze un modo per esprimere la fede, uno dei percorsi di pellegrinaggio oggi più conosciuti è senz’altro quello della “Via di Francesco”, anche detto “Cammino di San Francesco”. Si tratta di un itinerario che raggiunge Assisi sui passi di San Francesco, partendo da Nord (La Verna) o da Sud (Rieti, o Roma nella sua versione più estesa), toccando santuari dal Santo fondati. È un cammino che collega tra loro luoghi che testimoniano della vita e della predicazione del Poverello e che oggi i fedeli possono ripercorrere lungo questo itinerario attrezzato.
Il 3 ed il 4 ottobre di ogni anno si ripetono, in Assisi, i festeggiamenti in onore di San Francesco Patrono d’Italia. Il primo giorno è dedicato alla celebrazione del Transito che si tiene presso la Porziuncola (all’interno della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli), mentre il secondo è imperniato sull'”offerta dell’olio”, per la quale ogni regione d’Italia offre – a turno – l’olio che alimenta la lampada votiva che arde nella cripta di San Francesco, che diventa così sorgente di luce e di benedizione per il cristiano nel cammino della Fede. Il tutto avvolto da un’atmosfera molto suggestiva, sotto i riflettori di tutto il mondo non solo cattolico, ma anche delle altre religioni, perché il messaggio di Pace lanciato in questa occasione è universale.
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